La settimana della dislessia è finita ma il nostro lavoro continua…

Durante questa settimana, attraverso immagini, testimonianze e pensieri, un mondo fatto di emozioni, in cui è emerso in maniera evidente che i DSA non sono soli, che intorno a loro c’è un “noi”.

E’ la dimostrazione che l’unione fa forza, che un’equipe multidisciplinare di professionisti ( insegnanti, tutor dell’apprendimento, logopedisti, psicologi ecc.) può stimolare al meglio il potenziale che i bambini e i ragazzi, con o senza diagnosi, hanno già dentro di sé.
Il nostro mondo, quello del  tutor dell’apprendimento, funge da supporto e da catalizzatore per lo studente, la famiglia e la scuola, per la realizzazione, INSIEME, di un apprendimento sereno e garantito.

Noi siamo a supporto anche nel comprendere e dare consapevolezza al nuovo chi siamo, chi è nostro figlio e  che cosa può offrire la scuola, quando si è scoperto delle sue “nuove caratteristiche”.

Ci siamo, perché, se trascurate e non gestite nel modo “giusto”, possono diventare davvero dei problemi, trasformandosi un “disturbo” che  non riguarda semplicemente i concetti disciplinari ma anche il vissuto emotivo e le “Life skills”.

Siamo quei “sarti” che possono contribuire  a realizzare quel fantastico  “abito su misura” che permetta di accompagnare lo studente nel suo percorso scolastico ed extrascolastico. Questo è il momento in cui il tutor dell’apprendimento, diventa, con la sua formazione, esperienza e creatività colui che riconosce ed esalta le sue competenze e conoscenze.

Noi crediamo fortemente nel fantastico IO legato all’apprendimento, in cui ognuno di noi ha le sue caratteristiche ed unicità, e l’inclusione è una realtà quotidiana e rispettosa delle differenze.

Una sfida ardua ma non impossibile: tutto ciò di cui abbiamo bisogno in questo momento è guardarci negli occhi e riconoscerci per ciò che siamo con le nostre competenze, risorse e potenzialità.

Un proverbio africano dice: “Se vuoi andare veloce, vai da solo. Se vuoi andare lontano, vai insieme”… noi ci siamo.

Camilla Hagerdoorn e Patrizia Messina