Avete mai sentito parlare di “sliding doors moments”? Ecco come sono diventata Tutor

Ci sono certe date impossibili da dimenticare. Una di queste è il 21 febbraio 2020, quando scoppierà il primo caso di Covid in Italia ed una successiva pandemia globale. Allora non potevo saperlo, ma quel tragico evento rappresentò per me un’incredibile opportunità di rinascita personale e professionale. Durante quell’anno si verificarono una serie di circostanze e incontri imprevedibili, che mi indirizzarono magicamente verso un'unica strada: il tutoring specialistico. (I miei sliding door moments!)

Di FRANCESCA ESPOSITO

 

Ci sono certe date impossibili da dimenticare. Una di queste è il 21 febbraio 2020, quando scoppierà il primo caso di Covid in Italia ed una successiva pandemia globale.

Allora non potevo saperlo, ma quel tragico evento rappresentò per me un’incredibile opportunità di rinascita personale e professionale. Durante quell’anno si verificarono una serie di circostanze e incontri imprevedibili, che mi indirizzarono magicamente verso un’unica strada: il tutoring specialistico. (I miei sliding door moments!)

In quel momento ero mamma di una bimba di 4 anni e avevo un nuovo lavoro part-time.

Ricordo, durante il lockdown, la frustrazione per aver interrotto il lavoro solo dopo 9 mesi di contratto!

Così, per dare un senso alle giornate, avevo cominciato a seguire Norma’s Teaching su Instagram. Volevo dare una rinfrescata al mio inglese arrugginito e grazie a lei cominciò il mio lungo self-training!

Seguire Norma sui social fu “lo sliding doors moment” detonatore, il suo corso “Pronunci-YAY-tion” fu catartico!

Un altro incontro chiave fu con Katie Kujawski, che incontrai sempre online, a cui devo dire grazie per avermi reso “a confident speaker”!

Quelle due professioniste mi stavano mostrando una nuova modalità d’imparare una lingua straniera: divertendomi!

Poi arriva una telefonata: “Scusami, sono la maestra di Anita, ho visto dalla scheda personale che hai una laurea in lingue, ti va di aiutare mia figlia 15enne in inglese?”

Non avevo grandi progetti o aspettative in quel momento. Eravamo tutti in attesa di poter tornare a vivere. Decisi di aprire quella porta, spalancando di conseguenza diverse opportunità, come collaborare per un’associazione studentesca che cercava tutor scolastici a distanza!

Poi le cose si complicarono, un grave problema di salute mi obbligò a fermarmi per un po’. Al rientro dall’ospedale, l’ennesimo sliding doors moment: il primo incarico come tutor! L’incontro con la mia studentessa fu intenso e, senza filtri, mi disse: “Ti dico già che sono dislessica e le altre ragazze delle ripetizioni mi trattavano malissimo, come una stupida… E in Inglese non capisco niente! Sono un FALLIMENTO!”

Lei non poteva sapere che, in quel preciso momento della mia vita, provavo quello stesso senso di fallimento, perché dovevo ricostruirmi sia come persona che come professionista. La prima ricerca che feci su Google poco dopo fu: “corso online per tutor DSA”. Avevo bisogno di saperne di più e volevo capire come aiutare concretamente quella ragazza, così fragile ed insicura, in cerca del suo riscatto morale!

Ecco presentarsi un altro sliding doors moment, che mi guida verso la professione del tutor dell’apprendimento: dopo una breve ricerca online, scelgo il CORSO ONLINE TUTOR DSA E BES RICONOSCIUTO MIUR (corsisaperepiu.it), tenuto tra le altre dalla Dott.ssa Cristina Franceschini, Pedagogista e Coordinatrice dei Corsi di Formazione di Sapere Più, colei che allora mi informò di A.I.T. e di questa nuova figura professionale.

Incuriosita, cercai informazioni su A.I.T e scoprii che l’attestato di Sapere Più consente l’accesso diretto in associazione, senza dover sostenere l’esame di ammissione interno.

Così entrai in A.I.T nel novembre 2022.

L’ingresso in associazione è lineare, si viene guidati fin da subito dai supervisori durante tutto il percorso formativo. In base poi alla propria esperienza professionale e titoli di studio, viene assegnata una qualifica interna:

  • Tutor dell’Apprendimento
  • Tutor dell’apprendimento specializzato
  • Tutor dell’apprendimento specializzato professionista

e si viene inseriti nel Registro Tutor A.I.T.

Ogni tutor deve poi conseguire almeno 30 crediti formativi annuali, partecipando al percorso formativo interno, tra cui degli incontri mensili. Durante le supervisioni individuali, invece, avviene uno scambio diretto con i supervisori che supportano i tutor su vari aspetti della professione e consigli pratici di gestione dei casi.

Associarmi ad AIT fu decisivo professionalmente.

Le famiglie mi chiamavano “la ragazza delle ripetizioni” e in associazione, col tempo, mi sono costruita un’ identità professionale, con impegno e determinazione sono cresciuta tanto, acquisendo strumenti utili per vendermi sul mercato (un grande traguardo di A.I.T. nel luglio del 2023 è stato ottenere la tabella delle tariffe previste per un tutor dell’apprendimento) e di conseguenza ho potuto accrescere la mia autorevolezza come tutor professionista.

Un grazie speciale lungo questo mio cammino in A.I.T. va a Cristina Franceschini: sei diventata la mia bussola professionale e una spalla a cui appoggiarsi, sempre!

Presentazione

Sono una tutor dell’apprendimento professionista, specializzata in disturbi specifici dell’apprendimento, bisogni speciali e ADHD, con una laurea in lingue e letterature straniere. Lavoro parallelamente come Brand Specialist per un gruppo italiano nel settore Hospitality.

Sono un tecnico specializzato nelle strategie per il supporto didattico nelle seguenti aree:

  • le lingue straniere: francese, spagnolo e specialistica in lingua inglese
  • le materie umanistiche: italiano e letteratura italiana, storia e geografia

Viaggiare è il mio passatempo preferito (ogni scusa è buona per salire su un aereo!) e sono una divoratrice seriale di libri. Grazie alla passione per il teatro, sto studiando nuove tecniche compensative per l’apprendimento della lingua inglese applicate al “theatrical drama”. Durante le mie sessioni di tutoring specialistico di lingua inglese, lavoro molto sul potenziamento dello speaking attraverso la fonetica. Utilizzando varie tecniche, come lo shadowing ed i role-play, i miei tutees cominciano a familiarizzare con il suono della propria voce in inglese e acquisire al tempo stesso il ritmo della nuova lingua. Il mio approccio verso la lingua inglese è basato su una specifica metodologia che consiste in una totale immersione nella lingua, seguendo una sola regola: usare l’inglese per fare e non per studiare!

 E così accade che, tra una canzone di Taylor Swift e una ricetta di cucina di Nigella Lawson, imparare nuovi vocaboli o una regola grammaticale, diventa davvero “super exciting” and amazing!