Immaginate di voler colmare le orecchie di bellezza, un suono semplice, magari due o tre note ripetute ad un ritmo che si accordi perfettamente ai vostri pensieri.

Provate ad ascoltare la musica di Hans Zimmer, “Chevaliers de Sangreal” https://youtu.be/3xsP3u-CVO4 e apprezzerete quelle tre note ripetute dagli archi, preludio di qualcosa di ancor più gradevole  quando la monotonia, di cui ancora non avete avuto il tempo di stufarvi, viene interrotta da un silente suono di tromba che cresce man mano che le fanno eco basso tuba, corno francese e oboe.

La melodia copre le brevi frasi iniziali che tuttavia non ci abbandonano.

Ed ecco che un’unica nota, suonata ripetutamente da un clarinetto, lei da sola, arricchisce il tutto, copiata a breve dai martelli sempre sulla stessa membrana di un tamburo.

E l’estro del suono di campane che impreziosisce la composizione giunge inatteso ma necessario.

Quando le cose belle prendono il via nulla le può fermare: arriva il coro, tutte le voci, e i piatti, anche questa volta un solo suono che accade nel momento perfetto.

Avete ascoltato la bellezza?

E se ogni suono, ogni singolo strumento fosse la voce di un pensiero? E se ogni parola pronunciata fosse impreziosita e sostenuta dalle frasi di altre persone?

Quale ricchezza!

E se queste persone fossero tutor, impegnati ogni giorno a migliorare il percorso di giovani studenti con disturbi dell’apprendimento, non vorreste partecipare anche voi al discorso?

Ognuno di noi tutor ha qualcosa di unico da comunicare ma la nostra voce da sola può essere udita e compresa soltanto da chi ci vive accanto.

Non è cosa da poco, certo.

Ma pensate cosa è possibile dire insieme.

E ancora, le nostre singole esperienze, sebbene piccole, una volta condivise hanno un gran valore. Isolate perderebbero importanza, verrebbero confuse nel rumore di fondo della vita quotidiana.

Come un’orchestra, ogni voce da risalto all’altra e unite, tutte le voci insieme, ben coordinate,  rese libere di essere udite anche dove prima non potevano giungere, riescono a far comprendere quanto sia prezioso il lavoro del tutor.

Un’associazione di tutor funziona come un’orchestra dove ogni persona è indispensabile.

Far parte dell’associazione è utile per dare il giusto peso ad ogni ora del proprio lavoro e a quello dei colleghi.

Una professione che in questi anni sta diventando sempre più necessaria ha bisogno, per essere giustamente collocata nell’ambito dell’educazione e dell’istruzione, della partecipazione attiva di tutti i suoi elementi.

Sei un tutor? Qui puoi far risuonare la tua voce.

Anna Benenti  Anna Benenti “l’Algoritmo” | Facebook