Non parlate di ripetizioni o di aiuto compiti perché queste parole non rappresentano un tutor dell’apprendimento.

Durante una ripetizione, lo dice il termine stesso, l’attenzione è sul compito, sulla materia, sul “ripetere” magari con modalità diversa i concetti e le informazioni che sono state spiegate a scuola e che per qualche ragione lo studente non è riuscito a capire o ad imparare.

Invece, il tutor dell’apprendimento si focalizza sulla persona. Per lui è importante arrivare a capire quali siano le difficoltà, ma anche le risorse, le abilità e le convinzioni del bambino e ragazzo che ha di fronte. È interessato a conoscere le caratteristiche dei contesti in cui lo studente vive, ma soprattutto raccoglie tutte queste informazioni per far si che sia lo studente stesso ad esserne consapevole.

Il tutor dell’Apprendimento si occupa di bambini e ragazzi per i quali la scuola rappresenta un “mondo difficile” per diverse ragioni che vanno dalle difficoltà didattiche e/o emotive fino ai disturbi specifici di apprendimento o altre problematiche specifiche o aspecifiche.

La funzione principale di un tutor dell’apprendimento è di supportare il  potenziamento cognitivo attraverso l’assistenza allo studio, finalizzato ad un sereno e sicuro apprendimento. Qualcosa che è anni luci distante dall’essere «solo ripetitori» o “aiuto compiti”.

La parola d’ordine è potenziare, per aiutare a trovare la giusta strategia di apprendimento.

Il tutor dell’apprendimento sviluppa un supporto concreto, attraverso metodologie innovative di studio e approccio alla materia, sempre nuove, costruite sull’esigenze del singolo. Cerca, infatti, di dare soluzioni risolutive, costruite proprio a partire dalle attitudini personali.

Le strategie che mette in moto il tutor dell’apprendimento non sono pensate solo per chi ha Bisogni Educativi Speciali, ma anche per chi, semplicemente, ha difficoltà ad apprendere qualche materia o argomento.

Alzi la mano chi, nel proprio percorso scolastico, non ha mai preso di punta una materia, come la matematica, la geografia o l’italiano, non riuscendo ad ottenere buoni risultati. Ed ecco che un approccio nuovo, una strategia per comprenderla, possono cambiare il risultato e da qui poter costruire un diverso metodo di studio.

Il tutor lavora sul contenuto solo in funzione dell’obiettivo più ampio di facilitare e rendere autonoma e consapevole la persona.

Un tutor dell’apprendimento non è un “tuttologo”, non conosce tutte le materie, ma ha una risposta per tutti, dagli allievi delle elementari a quelli delle università e può aiutare a trovare la soluzione più adatta.

Quindi basta confusione, dite basta a chi vi chiede “semplicemente” di fare  ripetizioni o aiuto compiti.

Un tutor dell’apprendimento può fare anche questo, ma non è solo quello, è molto di più.

Patrizia Messina

Presidente AIT

Registro Tutor A.I.T.