Mio figlio non ha un metodo di studio! 

Da sempre i genitori con i quali lavoriamo, cominciano il loro racconto con questa frase. Vediamo cos’è il metodo di studio e come ci si può comportare

Il PRIMO significato del termine “Metodo di studio” è riferito alla capacità di PIANIFICARE il lavoro sui compiti e lo studio a casa di tutti i giorni. Allo stesso tempo, i ragazzi dovrebbero, con il tempo, imparare a suddividere il carico di studio per le verifiche ed interrogazioni per tempo… Nota dolente, perché quasi mai i ragazzi, pianificano bene il proprio lavoro.
Al contrario, la maggior parte di loro EVITA il compito il più a lungo possibile… soprattutto i ragazzi ed i bambini DSA e con altre difficoltà.

Il SECONDO significato dell’espressione “Metodo di studio” si riferisce alla capacità vera e propria di apprendere dal testo scolastico in modo da: comprenderlo, conoscerlo e saperlo esporre.
Di solito, tanto meno i ragazzi sono in grado di studiare bene, tanto più evitano di farlo. Chi di loro fa più fatica a studiare dal libro? Gli studenti con Dislessia, con disturbo dell’attenzione (ADHD) o con difficoltà nella comprensione dei testi.
Ma possiamo aiutarli.

Bisogna insegnare ai ragazzi il metodo che comprende le tre fasi: Pre lettura / Lettura / Post Lettura e arrivare alle mappe, agli schemi, alle tabelle, fatti da loro. Vediamole brevemente.

La Pre lettura è la fase in cui si raccolgono le idee sulla spiegazione che l’insegnante ha svolto in classe: se ha lasciato materiali relativi alla spiegazione, benissimo. Nella maggior parte dei casi, l’aspettativa è che l’alunno dalla secondaria di primo grado in poi, prenda appunti… Lo fa? NO. Quindi, l’ideale è fare delle domande generali oppure, se proprio sembra che abbia in testa “il vuoto”, cercare un video sull’argomento.
L’obiettivo è quello di anticipare e riattivare i ricordi dei ragazzi PRIMA che leggano il testo del libro.
Dopo aver, quindi, riepilogato le conoscenze, è utile osservare le immagini, i box con le parole chiave ed il lessico, i titoli, eventuali domande messe in fondo al capitolo o di fianco al testo scritto… insomma avere una VISUALE dall’alto, complessiva, del testo da studiare.

Dopo aver fatto questo lavoro insieme al nostro alunno, cominciamo la Lettura vera e propria.
Si legge la prima volta un primo paragrafo, insieme; poi, si invita lo studente a leggere da solo “nella mente” e a fermarsi ad ogni capoverso (anche prima, volendo!) per interrogarsi su: DI COSA PARLA questo pezzo? Ho capito?
Utilissimo mettere un’ETICHETTA a quella parte di testo, cioè una parola o un frase che sintetizzi i concetti principali.
Alla fine del primo paragrafo è già possibile creare un primo schema o mappa o tabella ed esporlo.

Dopo aver letto tutto, comincia la Post lettura: si utilizzeranno le mappe, gli schemi e le tabelle prodotti paragrafo per paragrafo, per arrivare ancora una volta ad una VISIONE d’insieme e di conseguenza ad una o più mappe riassuntive.
È questa la vera e propria fase della Post lettura, dove si tirano le fila di tutto e si prova ad esporre insieme al Tutor.
A questo punto…. vostro figlio è pronto per un’interrogazione che gli darà la giusta gratificazione!

Dott.ssa Cristina Franceschini

 

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